Trieste - Piazza della Libertà
Piazza della Libertà, già Piazza del Macello (1857 - 1918), è una delle più importanti piazze della città di Trieste. La piazza venne ricavata nell'anno 1857 dall'abbattimento di tre isolati che sorgevano dove che ora si trovano il giardino grande, il giardino piccolo e la sala Tripcovich. Venne realizzata assieme ai lavori per la costruzione della nuova stazione ferroviaria di Trieste Centrale, che venne ampliata e ristrutturata nell'anno 1978. La piazza ha una funzione molto importanti per il traffico d'ingresso a Trieste, infatti nella piazza si incontrano gli accessi da Via Commerciale, la zona di Piazza Unità d'Italia e la zona di Barriera Nuova ed i varchi di accesso per il Punto Franco Vecchio. Tutti questi incroci vennero raggruppati da una strada di forma circolare nel quale al centro vennero costruiti i giardinetti, anche se erano tutt'uno fino al 1948. Tra due giardinetti fu costruita una strada che aveva lo scopo di fermata e banchina ferroviaria per i tram della rete tranviaria di Trieste che venne successivamente sostituita da autobus e filobus.
Giardino Storico di Piazza Libertà o Giardinetto Sissi:. È il giardino più grande, con una pianta leggermente rettangolare. Simmetrico longitudinalmente. Al suo interno è presente la statua della Principessa Sissi, meglio conosciuta come Elisabetta di Baviera.
Giardino Francesco Badjena: È il giardino più piccolo, con il memoriale ai caduti dell'occupazione jugoslava dell'Istria e della Venezia Giulia ed un portabandiera al quale alla cima è presente il simbolo di Trieste: un'alabarda..
Palazzi di Piazza Libertà


Lo storico Palazzo Panfilli: Il fabbricato venne edificato tra il 1879 e il 1881. Il committente era Antonio Panfili, figlio di Odorico fondatore dello squero Panfili. Il progetto è riconducibile agli architetti viennesi Anton Gross e Wilhelm Jelinek, ma la costruzione avvenne sotto la direzione degli architetti Giovanni Andrea Berlam, Giovanni Righetti e Giovanni Scalmanini, che firmarono i disegni. Il palazzo di cinque piani, in stile rinascimentale con motivi barocchi, fu costruito sull'area parzialmente occupata dal vecchio macello civico, realizzato alla fine del Settecento e trasferito in un'altra zona della città a metà Ottocento. Nel 1883 nel Palazzo Panfili aveva dimora l'armatore Pietro L. Tripcovich.
Descrizione morfo - tipologica:L'edificio presenta una pianta a forma di pentagono irregolare. Si compone di cinque piani abitabili con relativo sottotetto munito di vani accessori e sopraelevazioni agli angoli. L'alto basamento che comprende il pianoterra e il primo piano è trattato a bugnato, mentre i piani superiori sono trattati ad intonaco liscio. La facciata principale, prospiciente piazza della Libertà, è caratterizzata da una struttura simmetrica con un portale centrale e due agli estremi della facciata e cinque vetrine intermedie per parte.

La facciata prospiciente via della Geppa presenta sei vetrine tra i tre portali, mentre la facciata verso via del Torrente si presenta assimetrica. I Portali sono costituiti da due paia di colonne anteposte con capitello dorico, sormontate da trabeazione con triglifi e semitimpano ad arco. Le finestre del primo piano sono semplici rettangolari incorniciate in pietra. Al secondo piano le finestre, con cimasa ad arco a sesto ribassato, sono incorniciate da due colonne con capitello dorico. Balconi e finte balaustre caratterizzano il secondo piano lungo tutta la sua lunghezza. Il terzo e il quarto piano presentano aperture semplici rettangolari, sormontate da timpano spezzato con un mascherone al centro in corrispondenza delle sopraelevazioni. Nel piano sopraelevato si aprono vetrate con lunette semicircolari. Al centro di esso in alto è collocato lo stemma della famiglia. La facciata prospiciente corso Cavour è ingentilita da tre balconate sovrapposte a livello del secondo, terzo e quarto piano. (da:http://biblioteche.comune.trieste.it/)



Piazza della Libertà 3. Casa Brunner. Tra la piazza,via Benvenuto Cellini e via Carlo Ghega. Progetto del 1873 dell’architetto Giuseppe Naglos. Ospitò sino agli anni sessanta il "Caffè alla Stazione" di Francesco Svoboda. L’edificio fu ristrutturato nel 1897 da Antonio Carmelich, con dipinti di Barison, Grimani, Lonza, Scomparini e Pogna (otto pannelli raffiguranti il Commercio, l’Industria, l’Elettricità, la Geografia, la Storia, la Meccanica, la Navigazione e le Comunicazioni, conservati attualmente nel palazzo Economo, mentre i locali sono occupati da diverse attività commerciali), sede della società di Navigazione Premuda, il dopolavoro del personale dei vagoni letto, l'ufficio pagamento pensioni e altre. (da: biblioteche.comune.trieste.it)

Piazza della Libertà 4. Palazzo Miller & Aschholz. Progetto del 1878 dell’ architetto Giuseppe Bruni. Sede del consolato del Venezuela, dei magazzini dell’Industria Cinematografica Italiana, Fox Afailm, Paramount, oggi Hotel Impero (dal 1949) e da un'agenzia della Banca Commerciale Italiana.



Piazza della Libertà 6. Palazzo sito all’angolo con Via Tivarnella. Progetto del 1883 dell'architetto Francesco Catolla. Adornato da coppie di Cariatidi agli angoli dell'ultimo piano. Il palazzo ospita la farmacia Ravasini “Alla Giustizia”, decorata da Eugenio Scomparini (Trieste 1845 - 1913) e dalla ditta artigiana Cante e con un dipinto sul soffitto firmato Cappello. (da: biblioteche.comune.trieste.it)


Palazzo Kalister
Palazzo Kalister: Nel 1879 l'architetto Giovanni Scalmanini firmò il progetto per Palazzo Kalister. Recentemente, in base a considerazioni di carattere stilistico, l'immobile è stato attribuito all'architetto danese Theophilus Hansen; anche se la costruzione avvenne sotto la direzione di Scalmanini, coadiuvato per le decorazioni da Luigi Zabeo (Campailla, Walcher, 1992). Nel 1881, durante lo scavo delle fondazioni, emersero dei mosaici di epoca romana, che furono lasciati sul posto. La costruzione di questo edificio in stile eclettico fu portata a termine nel 1882. L'area sulla quale fu costruito il palazzo all'epoca si chiamava Piazza della Stazione, ed era un vasto piazzale sorto in concomitanza con l'arrivo della ferrovia nel 1878. In precedenza la piazza occupava un'area più piccola, sulla quale si affacciava il macello civico. Il Palazzo fu costruito per Francesco Kalister, uno sloveno originario di Postumia imprenditore nel settore del tessile. Fu un appassionato collezionista di quadri e acquerelli, ma la sua raccolta fu venduta all'asta nel 1908. La maggior parte del piano terra era occupata da magazzini, i primi due piani ospitavano l'abitazione della famiglia Kalister, il terzo piano era adibito probabilmente ad uffici, mentre il quarto piano costituiva l'alloggio della servitù. Nel 1911 l'edificio divenne proprietà del barone Parisi. Tra il 1932 e il 1934 furono eseguite modifiche al magazzino al pianoterra ad opera dell'architetto Giulio Schillani. Attualmente è utilizzato soltanto il piano terra dello stabile. (da: http://biblioteche.comune.trieste.it)

A sinistra: Monumento in ricordo dei trecentocinquantamila esuli italiani dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia (1947-2004) posto nel giardino di Piazza Libertà



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